Museo del Palazzo Comunale. Sala del consiglio comunale

La luminosa sala dalle pareti completamente dipinte fu costruita a metà ‘700 coprendo un cortile interno al Palazzo; a lungo Salone d’ingresso agli uffici, dal 2008 vi si riunisce il Consiglio Comunale. Le pitture furono ideate nel 1928 dal canonico della Cattedrale Francesco Galli Angelini, studioso sanminiatese di storia e araldica, in un fantasioso stile ispirato all’arte del Medioevo.

Le pitture rappresentano il governo cittadino in due distinte fasi storiche: quella del libero Comune, fino al dominio fiorentino (fine ‘200 – inizi ‘500), e quella dall’Unità d’Italia al presente (1861-1928). Al racconto di queste due fasi storiche, rappresentate tramite gli stemmi, si aggiunge, tramite ritratti e scene figurate, il racconto dei personaggi insigni di San Miniato, dal Medioevo al ‘500: Barone Mangiadori, Francesco Sforza, Franco Sacchetti e Michele Mercati.

Le tre pareti sono articolate in maniera simile: al centro una grande pittura circondata da stemmi, in basso finte lastre di marmi colorati, in alto su due pareti una fascia di stemmi di castelli del territorio dominati da San Miniato.

Parete di destra

Al centro la veduta della rocca federiciana di San Miniato secondo come fu ritratta nel tardo Cinquecento in Vaticano, nella Galleria delle Carte Geografiche. La rappresentazione è un omaggio indiretto a Michele Mercati, insigne naturalista e medico personale del Papa, che ve la fece raffigurare. Nel registro centrale, agli estremi sinistro e destro, gli stemmi dei nobili sanminiatesi che si ribellarono al dominio fiorentino, rispettivamente nel 1396 e nel 1431.

Parete di sinistra

Al centro il grande dipinto di Francesco Sforza a cavallo, ispirato all’affresco di Simone Martini Guidoriccio da Fogliano (Palazzo Pubblico, Siena, 1328); a destra, nel registro centrale, gli stemmi dei nobili sanminiatesi che nel 1370 si ribellarono al dominio fiorentino. Gli altri stemmi sono relativi a figure sanminiatesi illustri e ai sindaci del Comune dal 1865 al 1927.

Parete di fondo

Al centro domina il dipinto Madonna tra i Santi: Maria con le mani giunte, come in alcuni dipinti di Beato Angelico e Filippino Lippi, tra quattro santi, tra cui i due protettori di San Miniato (San Miniato e San Genesio), raffigurata in basso.
Ai lati sono rappresentati, riprendendo il Ciclo degli Uomini Illustri di Andrea del Castagno (1448-50) il podestà Franco Sacchetti, che scrisse a San Miniato buona parte del suo Trecento Novelle, ed il Capitano Barone Mangiadori, che combatté valorosamante a Campaldino per la parte guelfa. Entrambi i personaggi rappresentano glorie di San Miniato e, al tempo stesso, il potere politico e quello militare.
Si riferiscono invece a poteri moderni gli stemmi che campiscono il resto della parete: re Savoia, quattro podestà di era fascista, Provincia di Pisa, Repubblica Italiana.